Rosa Spina è un’artista che non ha bisogno di presentazioni. Alchimista dell’immagine, anticipatrice di linguaggi, creatrice di raffinati intrecci che sembrano tessuti dal vento. Pioniera in Italia, nella genesi della Fiber Art, innovatrice sempre, oggi come al tempo del suo debutto, nel mondo delle esposizioni.

L’arte di Rosa Spina ha riflessi nelle prime sperimentazioni di quel filone di artisti statunitensi che, alla fine degli anni Sessanta, indicò la via di una nuova estetica basata sulle possibilità espressive e poetiche del medium tessile. Nel 1980, il rapporto di stima ed amicizia con il noto artista Mimmo Rotella influenza notevolmente la sua ricerca espressiva. Ricollegandosi idealmente al concetto di “decollage”, Rosa spina individua una nuova soluzione artistica intorno a cui sviluppa la sua ricerca poetico-formale. Nascono così i suoi "défilage", opere manipolate, assemblate, dipinte e de-tessute, dove il segno tessile si fonde con il segno pittorico in un unicum di grande suggestione.

 

La straordinaria capacità di progettare attraverso il telaio trasformando successivamente il filo in Arte, ha reso il lavoro della Spina elaborato, colto, sofisticato, aperto anche alle più attuali istanze dei linguaggi artistici contemporanei; ha permesso all’artista di evolvere seguendo il proprio istinto creativo lungo diversi percorsi semantici, contando su una sicurezza del fare di eccezionale classe. Il repertorio artistico di Rosa Spina, contrassegnato da un’inconfondibile cifra stilistica, scaturisce da intuizioni espresse con fresca immediatezza e da profonde indagini artistiche e antropomorfiche. Caratteristica principale delle opere di quest’artista è un’energia pulsante nata dal sapiente intreccio di sottili funi che si cristallizzano in sculture coscienti. Esse rivelano il segreto delle impenetrabili e causali connessioni che stanno all’origine del Divenire e dell’Essere. Si tratta di un lavoro frutto di alcuni elementi concatenati e concatenanti gli uni agli altri, che l’artista ha filtrato e fatto suoi: il gesto creatore, il senso dello spazio, la memoria del frammento, e quindi del tempo e delle possibilità, la concretezza dell’immagine usata come messaggio.

   
Fra trama e ordito, fra andata e ritorno, fra dritto e rovescio, fili colorati che si rincorrono. Ci sembra di cogliere nel suo lavoro una grazia fluttuante, un respiro cromatico che aleggia tra raffinati damaschi catanzaresi, tessuti ancestrali, brandelli di seta, pizzi lacerati, ricami densi di suggestioni. In un cantico dai ritmi arcaici, la pazienza dimenticata delle nostre ave, affiora come un visione impalpabile e si tramuta in arte. Un’arte ricca di rigore estetico, quella di Rosa Spina, strutturata sull’accostamento di colori e tessuti che rilevano e tracciano, la percezione eterna delle cose e dei luoghi, della memoria, pretesto più che il tramite percettivo, per eternare un attimo, tentando di rendere l’effimero eterno.
 
  Francesca Londino (2007)


 
 
 

 

     
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